Voglio crescere nella mia professione
Mi preparerò e un giorno arriverà la mia occasione.
– Abraham Lincoln
Il mercato del lavoro e le logiche aziendali relative sono cambiate: l’azienda non è più madre o matrigna. Non è lei la responsabile della nostra carriera professionale o detto in termini più moderni, del nostro sviluppo professionale. I programmi aziendali relativi ai talenti vengono sempre più messi in discussione e poi non ci sono solo i talenti…. I soldi per la formazione continua vengono destinati ad altro e gli stessi interventi di formazione vengono pesantemente criticati per la loro efficace…
Quindi?
Quindi sono io il primo responsabile della mia carriera, del mio sviluppo, della mia appetibilità sul mercato.
Ciò significa che periodicamente devo fare il punto per vedere dove sono, confrontarmi con il mercato, guardare fuori dal quotidiano. Dovrei farlo sempre in realtà. Ma il quotidiano “uccide”, quindi almeno periodicamente. Ogni anno, ogni cinque anni…, se succede qualcosa di particolare all’esterno, in azienda o nel mondo …
Non basta avere un cv e rispondere a degli annunci per avere un’idea del mercato, proprio no! Non basa il parere dell’amico /amica che dice che meriti di più, che potrebbero pagarti di più.
Un check-up di carriera, una verifica del posizionamento retributivo, un’analisi dei possibili obiettivi professionali e una traccia dei piani di azioni relativi è quello che ci vuole. Quindi:
Il primo passo è fare un inventario di cosa si ha da offrire in termini concreti e di attitudini (tecnicamente detto “bilancio delle competenze”), pensando non solo al lavoro ma alla propria vita e quindi anche a cosa so fare nel tempo libero, nello sport, nel volontariato, negli studi.
Il secondo passo è ipotizzare degli obiettivi professionali: dentro la stessa azienda, nello stesso ruolo, in ruoli diversi, in aziende diverse, in mercati diversi, da consulente, da imprenditore, da franchisor…
Il terzo è valutarli in base a una serie di parametri che dipendono da ciascuno di noi singolarmente: i tempi, la fattibilità tecnica (es. ho le competenze, quanto tempo ci metto ad acquisirle), la fattibilità ambientale es. (sono in Italia, qui si può fare), la fattibilità familiare (es. mia moglie, mio marito mi sostiene), la fattibilità finanziaria (es. posso affrontare un periodo in cui mi autofinanzio per esempio?)
Un quarto passo è la scelta e la predisposizione di un di dettagliato piano di azione.
Cosa serve per avere successo in tutte queste attività?
Un regista, un allenatore, un coach, un senior… Aldilà delle parole e dei titoli: una persona che sappia come si fa e ti suggerisca e ti accompagni nel percorso, senza sostituirsi a te.
Non sono chiacchiere: vengono usati template, esempi, test, colloqui e messa a disposizione un’esperienza variegata e pluriennale.