Che ruolo può svolgere un Communication Coach for English nel processo di selezione e assunzione di un candidato

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In molti su Linkedin mi hanno chiesto che ruolo può svolgere un Communication Coach for English nel processo di selezione e assunzione di un candidato. Per esemplificare presenterò un caso concreto, usando ovviamente un nome di fantasia.

Il caso di Laura

Laura è una giovane professionista sui 40 anni, molto intelligente e con un ottimo curriculum. E’ venuta a sapere che una nota multinazionale americana ricerca un profilo molto simile al suo per una posizione manageriale che le piacerebbe in modo particolare: un lavoro con una forte esposizione internazionale in cui dovrà avere contatti a livello globale, essenzialmente in inglese. I criteri di selezione sono ovviamente stringenti e si suppone che i candidati possano essere numerosi.

Laura ha una buona conoscenza della lingua inglese, appresa a scuola e durante qualche soggiorno all’estero: sa scrivere correttamente e parlare con fluidità e con un vocabolario generalmente appropriato, soprattutto nel suo settore. Essendo una donna con un alto livello di autoconsapevolezza, alla lettura dei requisiti, dei principi societari portanti e della lista di colloqui in lingua inglese che dovrà sostenere, Laura si rende conto di avere delle lacune, sebbene in questo stadio non le abbia ancora definite con precisione. Ha però l’impressione di avere bisogno di essere affiancata per preparare in poco tempo un discreto numero di casi e di esperienze professionali da presentare in risposta alle numerose domande, nonché per rinfrescare la lingua e correggere gli eventuali errori.

Il nostro livello di inglese (genericamente...)

Purtroppo, in Italia l’inglese generalmente non è insegnato bene a scuola, gli insegnanti spesso non sono competenti e quasi mai madrelingua. Gli studenti più giovani sono facilitati dalla maggiore esposizione attraverso i media, i corsi all’estero e i viaggi, oggi più frequenti, ma chi ha dato priorità ad altre materie e ad altri percorsi non ha la padronanza della lingua che ci si aspetta per una posizione internazionale, dove praticamente tutte le comunicazioni, scritte e orali, dalla mail più comune alla presentazione dei progetti e dei risultati, sono effettuate in inglese.

Va ricordato che non si tratta semplicemente di “sapere l’inglese”, bensì di conoscere quelle modalità e quei codici espressivi che si usano quando lo si parla, nonché quelle convenzioni e usi che sono considerati standard in un contesto globale. Insisto su questi concetti perché mi è capitato frequentemente di interfacciarmi con persone che non avevano una corretta valutazione dei criteri di giudizio che l'intervistatore applica alla prestazione linguistica, che spesso fa la differenza. In breve: se ti esprimi come ci si aspetta da te sarai considerato più competente, efficiente e idoneo, caratteristiche essenziali per ottenere la posizione a cui aspiri.

Il supporto del Communication Coach for English

Fortunatamente, nel caso di Laura questa consapevolezza c’era.

Durante un primo breve incontro online l’ho sentita e le ho dato un feedback orientativo dei gap da colmare, abbiamo passato in rassegna i compiti da svolgere, insieme o individualmente da lei, e definito un calendario di massima, tenendo conto dei termini previsti per la presentazione di un testo scritto e lo svolgimento dei vari colloqui. Il tempo a disposizione era poco e il lavoro preparatorio piuttosto intenso, ma con un considerevole impegno da parte di entrambe abbiamo portato avanti un percorso altamente costruttivo.

L’approccio è pratico: si tratta essenzialmente di simulare insieme il colloquio e individuare i possibili miglioramenti e le correzioni da apportare.

Il coach è, per definizione, un allenatore.

Laura, come spesso accade, inizialmente agiva delle modalità mutuate dal contesto italiano, ossia una comunicazione eccessivamente prolissa con alcune ridondanze e una logica non sempre rigorosissima nella prospettiva anglosassone.

Ci sono delle regole tacite che vanno rispettate per “parlare veramente la stessa lingua” che vanno oltre il vocabolario, la grammatica e la sintassi. Le abbiamo esplorate passando in rassegna le varie risposte da presentare al colloquio, rendendole più lineari e incisive.

Naturalmente sono emerse anche alcune criticità più prettamente linguistiche, errori radicati da anni di uso che nessuno le aveva corretto, ma Laura è stata veloce nel recepire i suggerimenti e farli propri. Ho avuto occasione anche di trasmetterle dei formati standard di testo qualche “trucchetto” del mestiere, che lei ha agevolmente utilizzato nelle altre risposte in preparazione. L’apprendimento è stato agevole e incrementale, consentendole in poche ore di acquisire sicurezza e famigliarità con i vari strumenti comunicativi.

Le simulazioni adempiono il triplice scopo di:

  • aiutare il candidato nell’assimilazione dei contenuti,
  • identificare le sue aree residue di miglioramento e
  • rafforzare il suo senso di auto efficacia.

Infatti, il coach sfida il candidato con ulteriori domande e interruzioni, consentendogli di impratichirsi nel superamento delle difficoltà. Il risultato è una maggiore sicurezza durante il colloquio, come è puntualmente avvenuto con Laura, che ha superato le varie fasi del processo di selezione e ha ottenuto il posto. Un fantastico traguardo professionale per lei e una enorme soddisfazione anche per me!

Naturalmente, pur affidandoti a un coach, il lavoro di preparazione è tuo, così come l’esperienza lavorativa precedente, che rende la tua candidatura più o meno meritevole di successo. Ma se il processo di assunzione prevede l’uso dell’inglese, è importante chiedersi se si padroneggiano le regole del gioco. Potresti avere bisogno di allenarti in modo più mirato e comunque non stai giocando in casa. Non dare nulla per scontato!

L’aggiornamento continuo è un altro asset da non sottovalutare. Nei miei post troverai utili suggerimenti per lavorare sulla tua abilità comunicativa in lingua inglese. Per me è sempre un piacere condividere il mio sapere e contribuire alla tua crescita professionale. Keep yourself posted! e contattaci su info@goodgoing.it.

Informazioni sull'autore
Cristina Moretti
cristina.moretti@goodgoing.it
Cristina Moretti ha il suo punto di forza nella combinazione di due competenze complementari: da oltre 25 anni interprete di conferenza in inglese, francese, spagnolo e portoghese ai più alti livelli istituzionali (EU, ONU), nonché per primarie imprese e organizzazioni multinazionali, e dal 2006 formatrice e coach accreditata presso l’ICF come Professional Certified Coach, con specializzazione in Communication Coaching, soprattutto per la lingua inglese. Ha operato in ambiti internazionali e ha vissuto lunghi periodi all’estero, in particolare in Belgio, Francia, Regno Unito e Brasile.

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