Lavorare oltre i 50 anni?

Svolta 1

Lavorare oltre i 50 anni? Ma che domande sono?

L’aspettativa di vita aumenta in tutto il mondo occidentale.

In Italia e nel resto dell'Europa i conti pubblici fanno fatica a pagare le pensioni.

Di conseguenza anche la vita lavorativa si allunga.

Questo è valido anche per i mitici Stati Uniti d’America, che sembrano il paese dei sogni. Anche lì ci sono problemi, tant’è che ho letto di recente un articolo relativo alle possibilità di lavoro oltre i 50 anni piuttosto interessante.

Lavoro da anni come consulente di outplacement supportando persone di livello medio-alto che escono da aziende multinazionali o grandi per ristrutturazioni o cambi di strategia.

Lavoro anche come career coach con persone che con la maturità cercano nuovi stimoli, nuove sfide, nuove soddisfazioni.

Conosco quindi la tematica molto molto bene. Dirò di più: sono io la prima ad aver fatto un cambio di carriera, anche prima dei 50 anni.

Sono quindi un “precursore” di tale trend.

Si può a ragione parlare di trend. Si va verso il lavoro autonomo, forse non per i giovani o per i lavoratori di medio livello, ma per gli over 50 di sicuro e non da oggi! Da oltre 10 anni o 15 di sicuro, cioè da quando faccio questo lavoro con continuità e passione.

Cosa si può fare a 50 anni?

Innanzitutto ci si può permettere di seguire la propria passione, la propria inclinazione, posto che le condizioni al contorno ci siano. Ci siano cioè una serie di condizioni favorevoli relativamente a: casa, famiglia, salute, figli, etc.

“Speak up”, si direbbe in inglese. Cosa vuol dire in pratica?

Come suggerisce l’articolo che vale per gli USA, ma io lo “traduco” per la nostra realtà, ci sono tre possibilità.

Diventa un consulente (o viceversa torna in azienda)

Parlaying your experience into a consulting role can be a fantastic way to achieve a greater degree of work-life balance (a top reason for career change for professionals in their late 40s and 50s). The ability to work with a vast array of clients, and have a set duration to projects can be a real blessing if you’ve spent a long period of time in the trenches at a particular organization.

– Anish Majumdar

Per diventare consulente bisogna individuare un’area di specializzazione, che sia
un mercato, una funzione o parte di essi. Non è banale, credetemi, anche perché
dire che si è "specialisti di banche", ad esempio, non basta. Si deve fare una riflessione sulle proprie competenze ed esperienze e vedere come tradurre quanto si sa fare in modo che sia appetibile per il mercato, che potrebbe essere ancora un’azienda, ma diversa da quella dove si è lavorato come dipendente.

Ad esempio: sono un dirigente di banca e valuto le aziende per approvare i
fidi. Se divento consulente, cosa faccio? Posso rivolgermi alle PMI (Piccole e Medie Imprese) e parlare di business plan e di ottimizzazione delle fonti finanziarie. Ma non posso solo parlarne, devo saperlo fare anche in pratica … su un foglio Excel e se prima lo facevano i miei collaboratori, ora devo essere in grado di farlo io. Magari fare un corso e … non vergognarmi di farlo, altrimenti non andrò lontano. La storia di un signore che ha fatto questo passaggio la racconto in un altro post.

Posso anche fare il passaggio inverso in realtà.

Come?

Magari tra i clienti per cui lavoro ce n’è uno con cui faccio dei lavori proprio belli e magari si sta aprendo un’opportunità a lungo termine, perché non considerarla?

Ho visto diverse persone che si sono rimesse in gioco come consulente e poi sono tornati in azienda, dopo alcuni anni. Questa considerazione, tra l’altro, dovrebbe aiutare quelle persone che magari "ob torto collo" fanno consulenza perché il mercato li ha esplusi e temporaneamente non offre posizioni full time che rispondano ai loro "desiderata".

The flip-side should also be considered: if you’ve spent a long period of time working as a consultant, the appeal of the “have gun, will travel” lifecycle may be wearing a bit thin. Why not take a close look at the client relationships you’ve built over the years and see if there’s an opening to move into a permanent role with one of them?

– Anish Majumdar

Migliora la tua posizione nell’azienda attuale

If your goal has always been to reach a certain seniority level at your current company (ex. Managing Director), now is the time to make this OVERT. Set up a meeting with your immediate supervisor and lay out a plan for how you’d like to get there. Enlist this person as an active ally. Regularly check in to make sure they understand what you’re doing to reach this goal. The time for sowing is over…it’s time to harvest your hard-earned experience to finally reach that milestone.

– Anish Majumdar

Lavori bene in un’azienda, hai dato molto, ma non hai ancora chiesto…

Difficile se sei un uomo :), in genere gli uomini chiedono, sono le donne che non si fanno mai avanti.

In ogni caso, senza farne una questione di genere, può essere che non hai mai reso esplicito il tuo desiderio per una certa posizione. Magari non proprio quella di Managing Director, anche solo quella immediatamente sora la tua, che magari hai anche svolo per brevi periodi durante le assenze del tuo capo.

O la va o la spacca? Non sto dicendo questo. In ogni caso ragionando bene e preparandosi si può pensare di cercare di fare un passo avanti nella propria azienda, senza ribaltare tutta la propria vita e cercare un altro lavoro fuori. Un career coach per ragionare su quanto è possibile e opportuno fare e come farlo può essere un valido aiuto. Noi in Goodgoing! lo facciamo spesso, nel senso che tra le varie opzioni per migliorare professionalmente c’è proprio quella di fare un
passo nella propria azienda, in su o di lato.

Diventa un "guru"

Platforms like LinkedIn are incredible gifts to ambitious senior professionals, because it is truly a marketplace where the best ideas and tactics win. You don’t need to speak the secret code to get in — you just need to engage from a place of authenticity and depth. Start regularly sharing content and opinions via LinkedIn Status Updates, Blog Posts, and other venues. Carefully analyze which posts strike the greatest chords with your network, and emphasize them moving forward. You’ll see an immediate uptick in “passive attention” which is another way of saying opportunities (to speak, to consult, to discuss new business opportunities) that come to you without direct outreach. This is an expressway towards creating a unique niche for yourself.

– Anish Majumdar

Il nostro Eric sottolinea la potenza di LinkedIn per individuare una nicchia di
mercato in linea con le tue competenze e il tuo network e per farsi una
reputazione come esperto, se non proprio “guru”, di una tematica. Certo ci vuole del tempo e anche un “modus operandi” per farsi una reputazione sul web e
quindi per farsi un nome e da questo impiantare un business magari consulenziale ce ne passa. Ma se mai si inizia mai si arriva no? Quindi inizia subito. Inizia a seguire non solo il tuo network, ma anche persone di riferimento del tuo mercato di riferimento del passato o di quello in cui ti vuoi affermare.

Informazioni sull'autore
Cristina Gianotti
cristina.gianotti@goodgoing.it
Cristina Gianotti si occupa da oltre quindici anni di Coaching - Career, Executive e Business Coaching – a supporto di: manager, professionisti, imprenditori interessati a investire su stessi e sulla propria crescita professionale. Viene da un background di consulenza direzionale, management e imprenditoria. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo libro "E' facile cambiare lavoro se sai come fare" con bookabook. Nel 2018 il suo secondo sul networking: "Connecting Dots: il networking, questo sconosciuto".

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