Colloquio di lavoro: come comportarsi?

In effetti ci sono tante cose che si possono preparare in vista di un colloquio di lavoro, giusto frutto dell’attività di preparazione del cv e del contatto con il mondo del lavoro.

Alcuni si ostinano a ritenere che è meglio andare al colloquio in modo naturale, rispondere in libertà in modo da essere trasparenti, valutati per quello che si è, senza mentire…

E’ proprio un ERRORE!

Il colloquio di selezione di una persona per un potenziale inserimento in azienda è un evento di business e come tale va trattato: va preparato, come si prepara una presentazione, come si prepara e si simula anche una visita a un cliente, come una negoziazione.

Iniziamo dalle basi:

Prepararsi per il colloquio di lavoro

Essere reperibili: è bene avere un cellulare possibilmente sempre carico e con la segreteria attivata, nonché con la possibilità di ricevere messaggi. So che ognuno ha le sue idee al proposito, ma mettiamoci nei panni di chi sta facendo un lavoro di ricerca: vuole contattarci e magari deve contattare e riempire un’agenda in un ristretto lasso di tempo. Non si può permettere di chiamarci tante volte ad ore diverse, mandarci mail, ecc.. E’ vero siamo potenzialmente importanti, ma l’offerta è anche alta… Meglio quindi essere facilmente reperibili.

Se poi dovessimo essere disturbati in un momento inopportuno per un qualsiasi motivo, meglio richiamare a stretto giro assicurandosi di aver capito nome, società, numero (magari memorizzato dal cellulare stesso). Non lasciar passare più di mezza giornata. Non chiedere all’interlocutore di richiamare, non chiedere di mandare una mail … se non in casi veramente eccezionali (es. vacanza all’estero oltreoceano).

Essere disponibili: va bene che stiamo lavorando e vogliamo farci un pò desiderare, ma le selezioni non si fanno solo dalle 18.30 in poi o nell’intervallo di pranzo. Un pò di flessibilità quindi è proprio consigliabile. Essere disponibili significa anche usare mezzi diversi dall’incontro personale. Sempre più anche in Italia è possibile che venga richiesto un colloquio per telefono o via Skype. All’estero specie nei paesi di cultura anglosassone è una realtà da tempo. Lo sta diventando anche da noi, quindi non stupiamoci. Lo stesso può valere per un appuntamento nella hall di un hotel specie in certi settori particolarmente avanzati (es. il mondo digitale o quello delle start-up).

Essere puntuali: se sto usando un mezzo pubblico che ha un problema, o se incontro del traffico inaspettato meglio avvisare e non quando dovrebbe iniziare l’incontro, ma una mezzora prima. Scusarsi quando si arriva e anche alla fine prima di concludere l’incontro. Non sembri troppo! E’ solo una forma di rispetto della persona e del lavoro in generale. So che alcuni intervistatori fanno attendere! Io personalmente giustifico un certo ritardo magari fatto ad hoc per testare la reazione dell’interlocutore. Se tale ritardo supera il limite, ha superato il limite, punto. Le regole valgono da entrambe le parti.

Informazioni sull'autore
Cristina Gianotti
cristina.gianotti@goodgoing.it
Cristina Gianotti si occupa da oltre quindici anni di Coaching - Career, Executive e Business Coaching – a supporto di: manager, professionisti, imprenditori interessati a investire su stessi e sulla propria crescita professionale. Viene da un background di consulenza direzionale, management e imprenditoria. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo libro "E' facile cambiare lavoro se sai come fare" con bookabook. Nel 2018 il suo secondo sul networking: "Connecting Dots: il networking, questo sconosciuto".

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