Lettere contro la guerra di Tiziano Terzani

Da non credere!

Kabul è tornata in mano ai talebani il 15 agosto scorso e tra i libri che mi ero selezionata per l’estate c’era “Lettere contro la guerra” Un appello inesausto alla conoscenza e alla comprensione. Il pellegrinaggio di pace che tutti dovremmo compiere di Tiziano Terzani, forse l’unico libro dell’autore che non avevo ancora letto.
Ecco quindi che un pomeriggio al sole l’ho preso in mano e... l’ho finito in poche ore anche sull’onda dello shock che mi hanno provocato gli eventi in Afghanistan delle ultime settimane.

Yin E Yang

Sono rimasta quasi scioccata di come i 20 anni che ci separano dalla scrittura delle suddette “lettere” non siano passati. Nel libro si parla dell’invasione dell’Afghanistan da parte degli USA a seguire l’11 settembre 2001, delle diverse posizioni rispetto a quel paese e alla sua storia recente - con particolare riferimento a Oriana Fallaci che ha scritto molto sul mondo islamico (che però non ho ancora letto) - soprattutto contiene le riflessioni dell’autore su quella civiltà, quella religione e quanto è successo nel paese già nei primi mesi con l’entrata degli USA e degli alleati.

Il libro è una raccolta vera e propria di lettere di Tiziano Terzani che conosce molto bene l’Oriente in generale e la sua storia per aver vissuto la sua lunga vita da giornalista proprio in Oriente (nella maggior parte dei paesi, basta leggere “In Asia”).

Si parte con la lettera del “10 settembre 2021: il giorno mancato”.

Una buona occasione

Forse perché ho passato tutta la mia vita adulta in Asia e davvero sono ora convinto che tutto è uno e che, come riassume così bene il simbolo taoista di Yin e Yang, la luce ha in sé il seme delle tenebre e che al centro delle tenebre c’è un punto di luce, mi venne da pensare che quell’orrore a cui avevo appena assistito era… una buona occasione.

– Tiziano Terzani

UNA BUONA OCCASIONE è il fil rouge del libro: anche un evento o una serie di eventi così drammatici come quelli che caratterizzano la guerra possono essere una buona occasione: in primis per l’Occidente – la sua cultura attuale e la sua società – perché rifletta sui suoi valori fondanti e sulla sua situazione attuale. Il libro prosegue con diverse lettere di riflessione sugli USA, sull’Occidente, sullo scontro di valori, religioni, ecc. fino ad arrivare alla “Lettera da Delhi Hei Ram (5 gennaio 2002)”.

ESSERE DIVERSI

Ho lasciato Kabul due settimane fa per venire a fare le feste in famiglia a Delhi, ma la mia testa è come se fosse rimasta sempre là. Ho negli occhi la stupenda vista dalle mie due finestre impolverate, ho nelle orecchie il costante ronzio del bazar, i richiami alla preghiera dei muezzin e le grida dei ragazzini che cercano clienti per i taxi in partenza per le strade sempre più pericolose della provincia. Sfoglio i blocchetti pieni di note, di storie sentite, di riflessioni fatte lì per lì e, nella distanza, mi appare sempre più chiaro che tutto quello che sta succedendo e succederà d’ora innanzi in Afghanistan ha nel fondo a che fare con la diversità: CON IL DIRITTO AD ESSERE DIVERSI (il maiuscolo è mio). Un secolo fa, per gli afghani, come per latri popoli del mondo, la diversità stava nel rendersi indipendenti dall’oppressione coloniale; oggi è nel restare fuori da un sistema più sofisticato, ma ugualmente opprimente, che cerca di fare di tutto il mondo un mercato, di tutti gli uomini dei consumatori a cui vendere prima gli stessi desideri e poi gli stessi prodotti…

– Tiziano Terzani

Ecco la parola “essere diversi” ha fatto breccia nel mio cuore e nella mia mente: sia personalmente sai professionalmente.

Personalmente - come cristiana - quante volte anche il Papa sottolinea la nostra diversità rispetto al mondo occidentale e ai suoi valori? Sappiamo difendere e testimoniare la nostra diversità o molto spesso ci nascondiamo e seguiamo il corso delle cose (inteso come la mentalità dominante)?

Professionalmente – come consulente aziendale - quanti convegni oggigiorno promuovono la valorizzazione della diversità? Sappiamo veramente cosa vuol dire accettare il diverso anche a partire dalle piccolissime cose? Accettare vuol dire non giudicare e includere. Io stessa faccio fatica nonostante sia consapevole del tema in prima persona visto che - come donna - sono (stata) una diversità nel mondo del lavoro.

Sia quindi quella che stiamo vivendo UNA BUONA OCCASIONE, 20 anni dopo finalmente. Ma come in pratica? I suggerimenti vengono da “Lettera dall’Himalaya Che fare?” (17 gennaio 2002)

Che fare?

“Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l’insicurezza, l’ingordigia, la vanità. Lentamente bisogna liberarcene. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi. … E’ il momento di uscire allo scoperto, è il momento d’impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi. Soprattutto dobbiamo fermarci, prenderci tempo per riflettere, per stare in silenzio. … Allora buon viaggio! Sia fuori che dentro.

– Tiziano Terzani

Buon rientro al lavoro!

About the author
Cristina Gianotti
cristina.gianotti@goodgoing.it
For more than fifteen years Cristina Gianotti has been working in Coaching - Career, Executive and Business Coaching – supporting managers, professionals and entrepreneurs that are interested in investing in themselves and their own professional development. She comes from a management consulting, management and entrepreneurial background. In 2016 she published her fisrt book "E' facile cambiare lavoro se sai come fare" (It is easy to change job if knowing how) with bookabook. In 2018 the second one "Connecting Dots: il networking questo sconosciuto" (Connetting dots: the unknow professional networking").

comments powered by Disqus

Search

Recommended

I want to move forward in my profession

I'm a qualified and professionally dedicated person but I'd like a Career Transition. How can I improve to remain up to date & appealing for the mkt?


I am looking for guidance

Even the labour market is governed by the laws of supply and demand. To present yourself you should start from yourself. It's time for Career Coaching


I want to explore the market

At a certain point people want to change position, company or market to progress and earn more money…A Counsellor could give the necessary guidance.


Could I work as a consultant?

Throughout the world and in Italy in particular, the role of Consultants has evolved in recent decades…do you really have what it takes?


Do I have what it takes to be an entrepreneur?

To be an Entrepreneur or to work as an entrepreneur? In a labour market where there appears to be a lack of jobs... creating work is an option!

Recent Posts

Cercare lavoro è un'attività che non si improvvisa!

Ormai i migliori lo sanno anche in Italia che cercare lavoro è un progetti con obiettivi, attività, tempi e costi.


Viviamo in un mondo di adulti?

Cosa significa essere adulti in una comunità? Coraggio, responsabilità, umanità sono skill da insegnare? Vi propongo il nostro punto di vista.


Il minimalista di Francine Jay

Come raggiungere la felicità! ... più semplicemente qualche spunto per mettere ordine e controllare la propria casa, la propria vita professionale...


“C’era una volta il capo” di Cristina Volpi

Ma chi è il capo? C'è solo il capo gerarchico tipo generale dell'esercito o consci qualche altro tipo di capo?


“il FATTORE C” di Paolo Iacci

....

This site uses cookies for a better browsing experience. If you want to know more or want to change the settings of your browser, please visit our Privacy Policy
I agree